Officine Meccaniche Piacentine

Costituita a Milano con un capitale interamente piacentino di trecentomila lire, la società anonima “Officine meccaniche piacentine” nel 1906 costruisce il suo stabilimento a Piacenza fuori porta San Lazzaro all’altezza del cimitero e dei Molini degli Orti. All’inizio del Novecento è riconosciuta come il più importante stabilimento meccanico della provincia: l’officina esegue costruzioni e riparazioni meccaniche di ogni genere, fusioni di ghisa, acciaio e altri metalli e nel 1908 dà lavoro a 181 operai e 44 apprendisti: dispone di un motore a vapore di 100 Hp che trasmette il moto ad un alternatore trifase da 208 amperes, con eccitatrice, il quale a sua volta aziona quattro motori per una forza complessiva di 605 Hp. Nel 1917 sono 600 gli operai impiegati. Nel 1925 il capitale sociale da 2.014.500 lire viene elevato a 4.290.000 lire e contemporaneamente viene avviata la produzione di serramenti in legno. Alla fine degli anni Venti le Officine Meccaniche sono ancora la fabbrica più importante del settore con una produzione diversificata che permette all’impresa di essere presente in diversi settori merceologici del mercato privato e di ottenere consistenti commesse statali specialmente nel comparto delle costruzioni e delle riparazioni di materiale ferroviario rotabile. Nel 1930 i problemi di bilancio dello Stato fanno venire meno le commesse all’azienda che entra in crisi e chiude nel 1933.

 

Bibliografia

G.L. Basini, M. Cattini, L’industrializzazione a Piacenza dal 1860 al 1940, Associazione degli industriali della provincia di Piacenza, 1985