GIUSEPPE SARTINI

Nasce a Grosseto il 9 gennaio 1876. Avvicinatosi all’anarchismo in giovane età, agli inizi del secolo è considerato “uno dei capi del partito” nel grossetano. Licenziato nel maggio 1902 “per disordini e per i suoi principi sovversivi”, si trasferisce l’anno successivo a Carrara e assume la segreteria della Camera del Lavoro. Nel 1907 si trasferisce a La Spezia, perché chiamato in via sperimentale a reggere la segreteria della locale Camera del Lavoro. Trasferitosi a Vicenza, sempre come segretario camerale, nell’agosto 1910 si stabilisce Bologna, dove al fianco di Armando Borghi si dedica ad un’intensa propaganda anarchica. Nel 1913 assume l’incarico di segretario della Camera del Lavoro di Piacenza e come tale prende parte al II Congresso dell’Unione Sindacale Italiana (Milano, dicembre 1913), di cui diventa un elemento di primo piano. Promotore del convegno anarchico piacentino, sempre agli inizi di agosto, nel tentativo di strutturare organizzativamente il movimento locale, poco dopo ritorna a Bologna ed è uno dei più tenaci oppositori della linea interventista di De Ambris, Corridoni e Masotti che porta alla spaccatura dell’USI e all’uscita della CdL di Parma e dell’us Milanese. Nel 1917 viene richiamato alle armi e può rientrare a Bologna solo al termine della guerra. Nel 1919 assume l’incarico di vicesegretario della Camera del Lavoro bolognese. Nel marzo 1922 partecipa al IV Congresso dell’Unione Sindacale (Roma), ma dopo l’avvento del fascismo al governo si ritira dalla politica attiva. Costantemente sorvegliato durante il ventennio, risiede sempre a Bologna. Tuttavia dopo gli scioperi del marzo 1943 avverte il mutare del clima politico e, prima ancora della caduta di Mussolini, nel maggio si riunisce clandestinamente a Firenze con alcuni altri anarchici per progettare la ricostituzione del movimento. Nel dopoguerra partecipa ancora a convegni e collabora alla stampa libertaria. Nel maggio 1951 è presente al Convegno Nazionale Pro Vittime politiche organizzato dall’omonimo Comitato. Muore a Bologna agli inizi di gennaio del 1957.

 

Tratto da:

M. Antonioli, Giuseppe Sartini, Biblioteca Franco Serantini